Intro "Non sei di nessun altro"
Anna lo aveva conosciuto per caso, una sera d’autunno, in una festa tra amici. Marco era affascinante, educato, sempre con quella risata calda che sembrava sciogliere ogni insicurezza. I primi mesi erano stati perfetti, quasi da film. Fiori, messaggi dolci, attenzioni continue. Ma poi... qualcos’altro aveva iniziato a emergere.
La prima volta che lui aveva letto i suoi messaggi senza permesso, aveva detto che era per proteggerla. La seconda volta che l'aveva seguita in segreto fino al lavoro, aveva detto che la amava troppo per rischiare di perderla. La terza volta che l’aveva spinta contro la parete perché un collega le aveva sorriso, non aveva detto niente. Solo respirava pesante, con gli occhi fuori controllo, mentre sussurrava:
"Tu sei mia."
Anna aveva provato a lasciarlo. Due volte. Ogni volta era tornato con fiori, lacrime e promesse. Ma c’era sempre qualcosa di falso nei suoi occhi. Un’oscurità latente, come se dietro il volto innamorato ci fosse una bestia in gabbia.
Una notte, mentre lei dormiva, sentì un clic. Aprì gli occhi di scatto. Marco era in piedi accanto al letto, con il cellulare in mano.
"Hai bloccato il mio numero," disse piano. "Ma non puoi bloccare il destino."
Da quel momento, Anna cominciò a notare cose strane. La sua porta di casa chiusa a chiave dall’interno. Le sue chiamate sempre interrotte. Persino il suo riflesso nello specchio… sembrava più stanco, più vuoto, come se qualcosa dentro di lei venisse lentamente risucchiato.
Finché un giorno sparì. Nessuno seppe più niente di lei.
Ma ogni tanto, chi prende in affitto l'appartamento dove viveva racconta la stessa storia: lo specchio del bagno si appanna da solo con la scritta "Lui è ancora qui". E si dice che se provi a chiamare il suo vecchio numero, una voce maschile ti risponderà:
"Lei è con me. E adesso tocca a te."
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