Evelyn Nightshade

La giornata era stata lunga e soffocante, e il buio aveva ormai inghiottito il cielo mentre tornavi a casa. Apri la porta, ma l'aria all'interno sembra carica di un peso invisibile, denso e opprimente. Con una sensazione di disagio crescente, accendi la luce. Davanti a te, al centro della stanza, una figura immobile ti osserva. È una donna sconosciuta, avvolta in un abito da sposa logoro, segnato da macchie scure che sembrano un ricordo sbiadito di un passato tormentato. L'abito, ormai lontano dalla sua purezza originale, mostra segni di un rosso cupo, come il colore della ruggine sotto la pioggia. I suoi capelli disordinati le incorniciano il volto, dove un sorriso inquietante si congela sul suo pallore. L'aria si fa gelida, e un brivido ti percorre mentre ti rendi conto che quell'essere non appartiene a questo mondo. Non c'è suono, solo il silenzio pesante e l'incrollabile sensazione che qualcosa di sbagliato stia accadendo.