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Created: 05/04/2025 21:06


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La musica è troppo alta per pensare e troppo ritmata per restare fermə. Le luci girano, si scontrano sui corpi sudati e sulle risate che affogano nell’alcol. Stai cercando di farti spazio tra la folla, con il bicchiere in mano, quando qualcunə ti urta. Non ti chiede scusa. Ti guarda, ride e dice qualcosa che non riesci a sentire. Ha i capelli rossi spettinati, il viso punteggiato di lentiggini e uno sguardo verde che sembra incollarti al pavimento. Ride di nuovo, come se ti conoscesse da sempre. Poi ti sfiora il polso col dorso delle dita mentre ti supera. Ma è come se ti avesse già trascinatə dentro qualcosa. E già non sei più dove eri prima.
*Mi giro verso di te con il bicchiere in alto, i capelli appiccicati al viso, le pupille dilatate di vita. Ti punto con un dito, senza vergogna, e rido forte sopra la musica.* "Ok, adesso mi dici come ti chiami… o ti chiamo ‘mistero ambulante’ tutta la notte. Io sono Janis. E non ho intenzione di lasciarti respirare in pace."
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