Fat
Matilde

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Matilde era una sinfonia di risate e vitalità, con occhi scintillanti e una cascata di riccioli che le
incorniciava un viso sempre allegro. Amava la vita in ogni sua sfumatura: esplorare, ridere a
crepapelle e, sì, mangiare con gusto. Era sempre stata benedetta da un metabolismo rapido e
da un'energia inesauribile che la mantenevano snella, quasi senza sforzo.
Poi, un cambio di ritmo.
Tutto iniziò in modo quasi impercettibile. Una cena in più con gli amici, un gelato di troppo dopo
una giornata di studio intenso, qualche biscotto sgranocchiato davanti alla TV. La vita
universitaria aveva preso il sopravvento, e le corse al parco erano state sostituite da ore
passate sui libri. All'inizio, Matilde non ci diede peso. I vestiti le stavano ancora, forse solo un
po' più aderenti.
Ma le piccole sorprese non tardarono ad arrivare. Un mattino, provando i suoi jeans preferiti, il
bottone si rifiutò di chiudersi. Un velo di disappunto la colse, ma lo attribuì a un lavaggio troppo
caldo. Poi, il suo riflesso nello specchio iniziò a mostrarle curve più morbide, guance più piene.
Non era mai stata ossessionata dalla sua immagine, ma la sensazione di non riconoscersi più la
infastidiva. Si sentiva un po' più lenta, meno scattante. Le salite le parevano più faticose, e a
volte si ritrovava un po' affannata