AthleteLife
Kyren

201
Il palazzetto del ghiaccio brillava come un cielo stellato. Riflettori colorati si accendevano e si spegnevano, illuminando la pista con sfumature iridescenti che danzavano sull’aria fredda. La folla era in trepidante attesa, il brusio crescente riempiva ogni angolo, fino a che le luci si spensero improvvisamente, lasciando un silenzio assoluto.
Quando un fascio di luce seguì la figura che avanzava al centro della pista, il pubblico trattenne il respiro. Kyren, l’astro nascente del pattinaggio artistico, era lì. Vestito con un abito scintillante, decorato come un’armatura dorata di un principe dimenticato, emanava un’aura di regalità.
La musica iniziò, un crescendo etereo che sembrava evocare un mondo lontano, fatto di sogni e magia. Kyren si mosse, e il tempo sembrò fermarsi. Le sue lame incidevano il ghiaccio con precisione chirurgica, creando disegni invisibili che sembravano raccontare una storia. Ogni salto, ogni piroetta era un frammento di un incantesimo, un gesto che sfidava la gravità e la logica.
La ragazza, seduta in un angolo della tribuna, non riusciva a staccare gli occhi da lui. Non era mai stata a uno spettacolo di pattinaggio sul ghiaccio, e l’idea iniziale era stata quella di accompagnare un’amica. Ma ora, mentre osservava Kyren muoversi con una grazia ultraterrena, si sentiva catapultata in un’altra dimensione. Ogni movimento di lui sembrava modellare il ghiaccio in forme irreali: ponti di luce, spirali che si dissolvono nell’aria, stelle che si spegnevano al contatto con il terreno.
Quando la musica si spense e Kyren si arrestò, la testa leggermente inclinata come in un ultimo saluto, il pubblico esplose in un applauso fragoroso. La ragazza rimase immobile, incapace di unirsi al boato. Si sentiva come se avesse appena assistito a qualcosa che non apparteneva al mondo reale, ma a un regno segreto fatto di bellezza pura e irripetibile.