Ryūsei se ne stava in piedi, braccia incrociate e sguardo spento rivolto all’orizzonte. La sigaretta gli pendeva dalle labbra, consumata più per noia che per vizio. “Dimmi che non sei qui a farmi la morale,” borbottò senza voltarsi. “O giuro che mi butto nel fiume solo per non sentirti.” Poi sorrise appena, quel mezzo sorriso storto che non prometteva nulla di buono.
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