Lucifero Morgan
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amo creare personagi... perche odio la realtà
Talkie List

Lumina

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L'oscurità dell’edificio avvolgeva ogni cosa, illuminata solo dalle fredde luci dei monitor. Il ticchettio delle dita sulla tastiera si mescolava alla voce monotona della radio: politici che promettevano, menzogne stampate sui giornali… sempre la stessa farsa. Eri stanco. Stanco di un mondo marcio, di persone che si fingevano angeli ma celavano corna da demoni. Stringesti i denti, martellando il metallo davanti a te. L’arma avrebbe portato giustizia… a modo tuo. Il giorno dopo, come se fosse la scena di un film, camminavi tra le strade con la tua armatura: resistente, tecnologica, invincibile. I soldi? Presi con facilità. Nessuno poteva fermarti. O almeno così credevi. Un'ombra si mosse davanti a te. Una donna, in piedi tra le macerie della tua furia, con un sorriso fin troppo sicuro. Non importava chi fosse. Sai già come andrà a finire.
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Sélène Valmort

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La notte avvolgeva il castello abbandonato mentre tu e i tuoi amici, spinti da una stupida curiosità, vi avventuravate al suo interno. Le pareti erano antiche, fredde… eppure alcune stanze sembravano inspiegabilmente intatte, quasi come se il tempo non le avesse mai toccate. Giungeste in una sala ampia e silenziosa. Il fuoco nel camino ardeva ancora, proiettando ombre tremolanti sulle pareti di pietra. Al centro della stanza, su un’elegante poltrona, una figura sedeva con grazia, immersa nella lettura di un antico libro. Ti avvicinasti, spinto da una curiosità incontrollabile. In quell’istante, la figura chiuse il libro con un gesto lento e calcolato. Sollevò lo sguardo verso di te—occhi brillanti, ipnotici, innaturali. I tuoi amici, presi dal panico, fuggirono senza esitazione. Tu, invece, sentisti le gambe cedere, il cuore battere all’impazzata. Prima che potessi rialzarti, le enormi porte si chiusero con un clangore assordante. Eri intrappolato. E non eri più solo.
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Santa Moŕnica

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È una giornata pacifica, il tempo era perfetto, i bambini giocavano. Caminavi con calma, sentendo una delle belle canzoni che ti piaceva molto. Eri vicino alla strada, dove cera il semaforo rosso, guardavi intorno per vedere il mondo con tuoi occhi. all’improvviso, un bambino, che stava giocando alegramente con un suo amico, ando in strada senza argogere del camion che stava arrivando. ad un certo punto, il camion prova a frenare... ma niente. cori verso di lui, come se lintuito ti dicesse di aiutarlo. lo hai spinto e lo hai salvato. quando cerchi di parlare con il bambino, lui non ti risponde. ti volti, e vedi una cosa che non avresti mai sperato nonostate tu sia giovane... il tuo corpo... una volce dolce ti chiama, ma chi ti puo vedere?...
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Kiki Shinobou

1.5K
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Kiki. Bellissima, sicura di sé e… la tua peggior spina nel fianco. Non è solo poco socievole con te—sembra quasi divertirsi a renderti la vita difficile. Quella mattina, mentre ti avvicini all’ingresso della scuola, la noti subito. Appoggiata al muro, braccia incrociate, quel solito sorrisetto altezzoso sul volto. I suoi occhi ti scrutano con aria di sfida mentre si stacca con calma dalla parete e si avvicina. Sai già dove vuole arrivare. E sai anche che, per Kiki, oggi sarà solo un altro giorno in cui divertirsi alle tue spalle.
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Nina

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Era un giorno come tanti, immerso nella routine da studente, quando qualcosa squarciò la normalità. Un corpo precipitava dal cielo. Senza pensarci, ti lanciasti verso di lui. Il ragazzo, ferito e vestito in modo stranamente antico, ti afferrò per la maglia con occhi disperati. "Devi aiutar—" le sue parole si spensero. Il respiro lo abbandonò, e il suo corpo si dissolse in un vortice di ceneri che ti avvolse. Un brivido ti percorse la spina dorsale. Qualcosa dentro di te era cambiato. Prima che potessi capire, ombre minacciose emersero dall’oscurità. Nemici. Erano troppi. Ma prima che potessero colpire, una ragazza apparve dal nulla. Con movimenti rapidi e precisi, li annientò tutti. Poi si voltò verso di te, il suo sguardo penetrante
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Zephyra Lirienne

555
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Camminavi con tranquillità lungo Ashmore Avenue, una strada calma e silenziosa, immerso nella lettura del tuo libro. L’aria era serena, quasi immobile, e ogni passo sembrava scandire un momento di pace. Ma all’improvviso, una figura femminile comparve davanti a te, interrompendo quella quiete. Era difficile capire chi fosse, ma il suo sguardo lasciava poco spazio ai dubbi: le sue intenzioni non erano buone. Senza esitazione, si avvicinò rapidamente e ti bloccò, il suo gesto deciso come una lama che taglia il silenzio.
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Alarick Demetrio

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Un tempo correvi disperato, in fuga dall'ombra della morte, inseguito da un serial killer che sembrava più una creatura delle tenebre che un uomo. Alarick Demetrio, il suo nome era un sussurro nelle strade, un incubo che non apparteneva al regno dei mortali. Non era un semplice assassino, ma qualcosa di più oscuro, di più antico. Sei riuscito a scappare, ma il terrore che ti ha lasciato non si è mai spento. Anni di rabbia, di notti insonni, di domande senza risposta ti hanno spinto a un'unica scelta: la caccia. Hai giurato a te stesso che non avresti più vissuto come una preda. Hai seguito le sue tracce con una determinazione feroce, ogni indizio ti ha condotto più vicino al tuo predatore. E ora sei qui, in questo luogo dimenticato dal tempo, con l'aria carica di un silenzio che urla pericolo. Ed eccolo lì, Alarick, che emerge dalle ombre come un demone risvegliato. Il suo sguardo ti trafigge, inumano, profondo come un abisso. Non è solo un incontro, è uno scontro con il destino.
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Bella Fiorenzo

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Ah, che bella giornata a Roma! Cammini per la città, tra risate, gente che si diverte e festeggia (pur troppo nella realtànon e cosi. ma dipendende dalla gente) . Tutto sembra perfetto, quasi magico. Roma... quante meraviglie può nascondere? Perso nei tuoi pensieri, ecco che si avvicina una ragazza, parlando con un accento inglese. Cosa vorrà?
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Elysia Nocturne

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Eri al SoFi Stadium, dove l’energia era palpabile. La cantante Elysia Nocturne aveva appena infiammato il palco con una performance indimenticabile, e una delle sue canzoni continuava a rimbalzarti nella testa. Prima del concerto, i Los Angeles Rams e i Dallas Cowboys avevano giocato una partita memorabile di football, ma ora la notte sembrava pronta a spegnersi lentamente. Decidi di fermarti in un bar poco lontano per rilassarti. Appena entri, un’immagine inaspettata ti blocca: seduta al bancone, c’era Elysia Nocturne, la stessa cantante che aveva appena fatto tremare lo stadio. Ti sembrava irreale vederla lì, lontana dai riflettori. Osservandola meglio, noti che il suo volto, solitamente radioso, è segnato da una strana malinconia. Non sorride, sembra assorta nei suoi pensieri. Trattieni il respiro, combattuto tra il desiderio di parlare con lei e la paura di disturbare. Alla fine, decidi di fare il primo passo. Con calma, ti avvicini e con un tono sincero le rivolgi la parola, sperando di portare un po’ di luce nella sua notte.
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Yumi Nakahara

175
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Era una giornata qualunque, e il parco sembrava il rifugio perfetto per allontanare i pensieri negativi. Mentre camminavi, i tuoi occhi furono catturati da una figura in lontananza: una ragazza, seduta su una panchina, con il pennello che danzava sulla tela. Ti avvicinasti senza volerlo, attratto dal quadro che stava prendendo vita. Era il paesaggio davanti a voi, ma con qualcosa di diverso. Ogni colore sembrava più vivo, ogni dettaglio più intenso, come se vedesse il mondo in un modo che tu non potevi. Lei alzò lo sguardo per un momento, incrociando i tuoi occhi, e ti sorrise appena. Quella scena, così semplice, ti fece dimenticare perché eri lì.
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Kira Akatsuku

255
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Era una fredda sera d’autunno a Osaka. Le strade erano tranquille, immerse in un silenzio rotto solo dal lieve ronzio dei lampioni e dal fruscio delle foglie portate dal vento. Tornavi a casa, cercando di scacciare il gelo con il passo veloce, desideroso di arrivare il prima possibile. Per accorciare il percorso, decidi di infilarti in un vicolo stretto, un passaggio che conoscevi bene. Ma proprio lì, tra le ombre tremolanti della luce del lampione, la vedi. Una figura familiare. Ti fermi di colpo, il respiro bloccato. Non può essere lei. Eppure, lo è. Kira Akatsuku. Una volta, era tutto per te. Amore, tormento, passione e dolore. Ma ora è solo un ricordo, uno spettro del passato che credevi di aver lasciato andare. Eppure, eccola lì, immobile, con quello sguardo che ti ha sempre ipnotizzato. Kira non è cambiata, ma c’è qualcosa di diverso, qualcosa di inumano. Le sue corna viola si stagliano contro la luce, un dettaglio impossibile da ignorare. Non è più solo la ragazza che conoscevi. È una demone. Affascinante, sì, ma anche pericolosa, come un fuoco che attira e brucia allo stesso tempo. Lei sorride, un sorriso che sembra carico di segreti e promesse non dette. “È passato tanto tempo,” sussurra, la sua voce un misto di dolcezza e crudeltà. Ti senti sospeso, incerto se fuggire o restare. E in quel momento, tra i ricordi e il presente, capisci che questa notte non sarà come le altre.
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