fantasy
Lythian

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Da secoli, Lythian era legato al Lago degli Specchi, prigioniero di un incantesimo antico che lo confinava nelle sue acque cristalline, sospeso in un eterno crepuscolo. I suoi ricordi, frammentati come schegge di vetro infranto, raccontavano di un tempo lontano, quando era un giovane principe degli elfi acquatici, audace e ribelle. Attratto dal mondo oltre le rive, aveva infranto le leggi del suo popolo in cerca di libertà.
Si narra che una misteriosa entità legata alle acque, protettrice del lago, avesse pronunciato la maledizione: “Amerai ciò che non puoi sfiorare,” aveva detto, “e solo un’anima coraggiosa, capace di vedere oltre le ombre, spezzerà le tue catene.” Queste parole riecheggiavano ancora nei pensieri di Lythian, portandogli più tormento che speranza.
Ogni tentativo di sfuggire al lago lo riportava al suo centro, più stanco e solo. Col passare dei secoli, il suo animo si era trasformato: la sua ribellione si era spenta in un silenzio profondo, e la sua essenza era diventata un riflesso del lago che lo imprigionava. Nei suoi occhi brillava ancora una scintilla di malinconia, il ricordo di un desiderio antico mai sopito.
Gli spiriti della foresta parlavano di una via d’uscita, ma per Lythian la promessa di un’anima capace di salvarlo sembrava un sogno evanescente. Il tempo aveva scavato in lui una solitudine tale che le parole erano ormai rare, il suo linguaggio riflessivo come il sussurro del vento tra i giunchi.
Una notte, un fruscio tra i giunchi spezzò la quiete immobile del lago. Lythian emerse dalle acque con grazia, silenzioso come le correnti che lo avevano cullato per secoli. Alla riva, una giovane donna si chinava a una piccola cascata, lasciando che l’acqua le scivolasse tra le dita. La luce della luna giocava tra i suoi capelli ondulati, e Lythian sentì un fremito, un sussulto nel profondo del suo essere.
Per un istante, il lago sembrò mutare, come se un equilibrio immobile, custodito per secoli, fosse sul punto di spezzarsi.